Ci sono una varietà di condizioni della pelle che portano i pazienti all’attenzione del chirurgo ma le cause più comuni sono:

  • L’invecchiamento: ritidosi, macchie cutanee ed ipotrofia adiposa.
  • L’esposizione al sole: escrescenze benigne e maligne, rottura di capillari, rugosità superficiali e problemi di pigmentazione.
  • Malattie neoplastiche: epiteliomi basocellulari, epiteliomi spinocellulari, epitelioma nodulare, ulcus rodens, epitelioma cicatriziale, epitelioma pigmentato, melanoma, dermatofibrosarcoma protuberans, angiosarcoma di Kaposi, linfomi cutanei,…
  • Malattie metaboliche come il diabete, infettive quali l’HIV, gli squilibri ormonali, …
  • Traumi, infortuni ed incidenti che possono causare ferite relativamente piccole come anche cicatrici più importanti.
  • Genetiche: perdita di capelli, le alonature scure sotto gli occhi, resistenti depositi di grasso.

Molte di queste problematiche, dopo un opportuno inquadramento clinico operato generalmente dal dermatologo, sono passibili di trattamento chirurgico, in particolare ci sembra opportuno segnalare:

EXERESI DI LESIONI CUTANEE E SOTTOCUTANEE

L’asportazione delle lesioni neoplastiche benigne e maligne è una pratica frequente dettata spesso dalla necessità di porre un’indicazione diagnostica certa come quella che deriva dall’esame istopatologico di un prelievo chirurgico radicale.

Oltre alle lesioni di cui sopra si riconoscono frequentemente le cisti sebacee ed i granulomi da corpo estraneo.

La ricostruzione della cute è generalmente condotta in modalità diretta, ossia affrontando i margini cutanei incisi; a volte si rende necessaria la ricostruzione con lembi od innesti.

BLEFAROPLASTICA (SUPERIORE e/o INFERIORE)

Uno degli interventi più famosi del panorama di chirurgia plastica prevede la rimozione dell’esuberanza adiposa dermica delle palpebre contestualmente alla regolarizzazione dei tessuti molli sottostanti (regolarizzazioni del tarso, delle borse adipose, …)

È un intervento di modesto impatto fisico (condotto abitualmente in anestesia locale e sedazione) che produce un importante miglioramento di aspetto e conseguente autostima.

TRATTAMENTO CON FIBROBLASTI PER AGING FACCIALE (FIBROSKILL)

Col passare degli anni la pelle perde le sue normali elasticità e freschezza con un andamento variabile da persona a persona ma comunque inesorabile.

Oggi l’impiego di cellule provenienti dal nostro stesso organismo, opportunamente trattate, permette di riconferire parte di ciò che si è perso con due semplicissimi atti: il prelievo di una minima losanga di pelle e qualche iniezione al viso.

LIFTING

Quando la pelle risulta molto provata dal tempo e dagli insulti fisici può esitare in una marcata lassità che si manifesta con le famigerate rughe.

Quando esse non mostrano una trattabilità conservativa (FIBROSKILL, Eporex, radiofrequenze, minilifting sec. Serdev,…) si è costretti a ricorrere al trattamento chirurgico tradizionale: il lifting, che può interessare solamente parte del viso o del collo od essere esteso a tutto il viso (fronto-temporo-facciale) ed il collo.

Il principio su cui si fonda l’intervento è quello di tendere la pelle residua dopo la rimozione calibrata della parte dermica esuberante opportunamente scollata dalla muscolatura sottostante, spesso oggetto di plicature e plastiche estetiche.

MINILIFTING

Quando le rughe sono superficiali ma risentono poco dei trattamenti incruenti?

È una soluzione rapida, di minimo impatto fisico e dal buon esito estetico con l’unica limitazione che produce un risultato transitorio (circa 18 mesi, dopo i quali può essere ripetuto).

È un filo di non riassorbibile che viene tunnellizzato nel tessuto sottocutaneo superficiale in maniera da creare una plissettatura superficiale che tende le rughe superficiali donando freschezza all’aspetto.

All’estinzione dei suoi effetti il filo può essere tranquillamente rimosso ed in quella circostanza si può decidere come procedere.

TRATTAMENTO CON MELANOCITI PER LE ACROMIE CUTANEE

I melanociti sono cellule specializzate nella produzione di melanina, sostanza responsabile della pigmentazione cutanea.

Si trovano nello strato più profondo dell’epidermide e, a causa di determinate patologie come la vitiligine, possono essere distrutte.

La loro assenza si manifesta con un’acromia cutanea di natura transitoria o permanente che può manifestarsi indifferentemente in uomini e donne, determinando spesso un forte disagio psicologico.

Mediante il prelievo di una piccola losanga cutanea e l’isolamento di melanociti e cheratinociti in laboratorio è oggi possibile ripigmentare tali aree opportunamente dermoabrase con laser.

Expanded Melanocyte Keratinocyte Transplantation (EMKTPSKILL) è la terapia ideale per la ripigmentazione delle macchie bianche cutanee, dovute alla vitiligine stabilizzata, e alle lesioni di tipo fisico, chimico, meccanico.